Dal campo… al campo. Senza più gli abiti da giocatore, ma come team manager della nuova Serie C. Gianfranco Corrente, per tutti “Giangio”, ha sposato il progetto della Volley Team Monterotondo, decidendo di chiudere la sua carriera da centrale per aprire una nuova ed entusiasmante avventura da dirigente. “Ha svolto un lavoro fantastico durante l’estate – spiega il direttore sportivo Mauro Ebano – ha costruito lui la squadra insieme a me. Gianfranco si è calato in questo nuovo ruolo con una passione straordinaria, raramente ho visto una figura con così tanta qualità ed ambizione. Siamo davvero felici di averlo a bordo”. Felicità condivisa dallo stesso Giangio, che ci ha raccontato in un’intervista tutta la sua emozione:
“Ringrazio il direttore per le belle parole, questa società mi ha sempre sostenuto. Star fuori è complicato, ma è arrivato il momento di smettere. Fare il team manager, in questo modo e con queste responsabilità, è sempre stato il mio sogno e non potevo farmi sfuggire l’occasione”
La Serie C è alle porte. Dove possiamo arrivare?
“Più in alto possibile. Per ora siamo nella massima categoria regionale, ma vogliamo crescere ancora. Ho sposato il progetto di una società che vuole mettere radici, porre delle basi per il domani, senza avere fretta oggi. Perché le case si costruiscono dalle fondamenta e con intelligenza e noi abbiamo lavorato, in questi due anni, innanzitutto formando tecnici preparati, uno staff dirigenziale competente e un settore giovanile che sia al tempo stesso il serbatoio e il fiore all’occhiello della società. La prima squadra è la punta dell’iceberg, ma la struttura che stiamo creando non si ferma al presente e ci proietta al futuro con un ruolo da protagonisti. Due anni fa non esistevamo, ora siamo in Serie C. L’obiettivo è creare qualcosa che rimane nella storia di questa città”
Con quali criteri è stata costruita la prima squadra?
“Conoscevo già il nuovo mister Guglielmi e abbiamo costruito una squadra che sappia stare in palestra. Servivano profili idonei al progetto tattico di un allenatore che crede fortemente nella cultura del lavoro e crediamo di averli portati. La squadra è affamata e tutti hanno grande voglia di competere ed emergere. Ci sono tutti i presupposti affinché si crei un’alchimia perfetta tra i protagonisti della scorsa stagione e i nuovi ragazzi”
Quando è scattata questa scintilla tra te e la Volley Team? E cosa ti ha colpito di più di questa società?
“Direi in tre momenti della scorsa stagione. Il primo quando i bambini e le bambine chiedevano agli allenatori il mio nome, mi salutavano in palestra e mi chiedevano di fare foto (ride ndr). C’è un movimento e una tradizione pallavolistica stupenda qui, alimentata dalla passione di tanti giovani e queste cose succedono solo in Serie A. Il secondo momento è stato vedere il palazzetto dello sport stracolmo nella partita con Fiumicino. Un tifo straordinario che poi ci ha sostenuto durante i playoff ed è stato davvero bellissimo. E poi c’è un ricordo un po’ personale: dopo aver vissuto un brutto momento della scorsa stagione, mi sono sentito dire “Tu fai parte di questa famiglia e qui ti proteggeremo sempre”. Mi sono commosso e ho capito che questa era davvero casa mia”.
Un giudizio su mister Savino Guglielmi?
“Il mister si è presentato con un concetto: fare la cosa utile per la squadra. Un concetto adattabile non solo ai giocatori, ma a chiunque vive questa realtà. Guglielmi è un coach pragmatico e diretto. E’ un tecnico molto preparato, sa lavorare tanto con i giovani e direi che è lui il più grande acquisto della Volley Team Monterotondo in questa stagione. E poi è una persona umile, ha subito chiesto la collaborazione di tutti per fare un buon lavoro insieme. Un grande allenatore si vede anche da queste cose e noi siamo in ottime mani”
Cosa vuoi fare da grande?
“Qualche anno fa pensavo di voler fare l’allenatore, poi ho scoperto che invece ho una gran passione per il ruolo di dirigente ad ampio spettro: dal mercato, al rapporto con la squadra, passando per una figura che fa da trade union con le tante anime della società. Nella Volley Team stiamo creando una sinergia importante tra i vari settori societari e io farò da collante. Nella prima squadra poi sarò una sorta di fratello maggiore per i più giovani e un amico per i più grandi”
Cosa vuol dire per te il nostro motto “passione e appartenenza”?
“Sono due termini che secondo me racchiudono il concetto di “partecipazione”. Partecipazione è creare qualcosa, essere attivi e coinvolti in qualcosa di grande. “Passione e appartenenza” significa per me vivere all’unisono questa realtà, con convinzione e piena consapevolezza. Significa sentire addosso la maglia della Volley Team Monterotondo come una seconda pelle, quei colori come il sangue che ti scorre nelle vene. Ognuno di noi qui si sente importante, e lo è davvero. Lo diceva anche Gaber: “La libertà è partecipazione”. E noi abbiamo bisogno di essere un corpo solo: giocatori, tecnici, dirigenti, famiglie e tifosi. Insieme siamo tutti più forti”