Che rumore fa, la felicità? Probabilmente ha il suono dell’ultimo pallone della partita che, cadendo sul parquet, fa scoppiare la festa. Edoardo Paolucci, alzatore classe 1997, è cresciuto in palestra e ne ha vissuti tanti di momenti così. Si è formato nello stesso luogo dove oggi palleggia con l’obiettivo di portare in alto la squadra della sua città. Era un bambino quando tifava dagli spalti per quei ragazzi con la maglia di Monterotondo… Adesso è protagonista in campo e la sente come una seconda pelle: “Io gioco in casa. Ricordo quando da piccolo davo una mano a pulire il campo, ero sempre sugli spalti a tifare i grandi della prima squadra, andavo anche fuori casa e ora sento una grande responsabilità nell’indossare questa divisa. Avevo dei sogni grandi, quei giocatori li vedevo irraggiungibili. Per me è davvero una sensazione speciale rappresentare in campo tutti questi sentimenti”.

Questi i suoi obiettivi per la stagione in Serie C alle porte, la seconda dal suo ritorno dopo le esperienze in prestito a Roma 7 e Fenice: “L’aspettativa che ho sempre avuto qui a Monterotondo è salire di categoria, riportare questo club tra le grandi della pallavolo nazionale. Penso che la società lo meriti, per storia, strutture e organizzazione. Siamo un club importante, spero che sempre più persone si appassionino al nostro sport e vengano a tifarci al palazzetto. Per noi è importantissimo il sostegno dei tifosi, la scorsa stagione abbiamo vinto partite difficili grazie a loro. Penso alla rimonta storica contro Fiumicino nei playoff, quel 4-0 indimenticabile”.

“L’anno scorso ho iniziato un progetto di crescita importante con mister Savino Guglielmi – ha ricordato Paolucci – ho capito l’importanza di gestire bene la squadra dal punto di vista tattico e sono migliorato nella distribuzione. Lui mi sta aiutando a crescere. Penso che possiamo fare un bel campionato. Mi metto a disposizione per il bene della squadra”.

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